LiLa Workshop: Linguistic Resources & NLP Tools for Latin

On 3rd and 4th June 2019 we will join the LiLa workshop, that will be held at the Università Cattolica del Sacro Cuore in Milan. It is the first workshop organized by LiLa - Linking Latin Project. Professor Francesco Stella will contribute to the workshop with the paper "From ALIM to the Eurasian Latin Archive: The computing analysis on Latin texts through multilingual archives".

DH 2019 - Accepted paper

We will join the DH 2019 Conference, which will be held in Utrecht on July 9th-12th, with the short paper A Digital Platform for the "Latin Silk Road": Issues and Perspectives in Building a Multilingual Corpus for Textual Analysis

ELA at the Poster Session for LiSeH 2019

We are glad to present the project Eurasian Latin Archive during the poster session of the Spring School LiSeH 2019 - Linked Data and the Semantic Web for Humanities research (Graz, Austria, April 23-26.) The spring school is co-organized by the Austrian Centre for Digital Humanities at the Austrian Academy of Sciences and the Centre for Information Modelling - Austrian Centre for Digital Humanities at the University of Graz.

Incontro sul latino globale all’Università di Siena

Il Latino lingua universale che per secoli ha permesso agli europei di comunicare anche con Cina, Corea, America e Giappone

"Siena Free" 30.01.2019

Come oggi l’inglese, per molti secoli della storia europea il latino è stato lingua sovranazionale, mezzo di comunicazione fra popoli e fra individui, mercanti e politici, intellettuali e scienziati.

Su questo tema si tiene domani e dopodomani, 31 gennaio e 1 febbraio all’Università di Siena, presso il presidio di San Niccolò, il convegno su "Global Latin, testi latini d’America e d’Asia fra Medioevo e prima età moderna", in particolare sulle testimonianze della conoscenza e dell’utilizzo del latino in Cina, Corea e Giappone. Ricerche recenti testimoniano che il latino, per tutto il millennio medievale e per i tre secoli successivi al Rinascimento, è stato occasionalmente lingua di espressione culturale non solo in decine di nazioni europee ma anche in America, Medio Oriente, Estremo Oriente, in parte anche Africa.

Attraverso i resoconti di mercanti, esploratori, missionari, soprattutto francescani e gesuiti, centinaia di diari, trattati, lettere e racconti hanno portato alla Cina conoscenze occidentali che le erano poco conosciute come la geometria o la chimica, l’idraulica o la fisica, allo stesso tempo portando in Europa la cultura, soprattutto morale ma anche geografica, zoologica, medica e botanica di Cina e Giappone. Questo patrimonio immenso comincia a essere oggetto di studi in tutto il mondo e ora anche in Italia, attraverso il progetto digitale Eurasian Latin Archive dell’Università di Siena: dopo la presentazione a Seul un anno fa, l’appuntamento all’Università di Siena riunisce, per iniziativa del Centro di Studi Comparati I Deug-Su, esperti italiani, europei, cinesi, coreani e giapponesi. Il progetto PRIN “Eurasian Latin Archive” è stato cofinanziato dalla Regione Toscana e per la parte elettronica dall'azienda Questit di Siena. Il programma completo del convegno è sul sito web del dipartimento di Filologia delle letterature antiche e moderne dell’Ateneo senese, all’indirizzo https://www.dfclam.unisi.it/it/notizie/31-gennaio-1-febbraio-global-latin-convegno-internazionale-sui-testi-latini-damerica-e-dasia

Il latino? Parlato da Roma fino alla Cina: al San Niccolò un convegno sulla prima lingua universale

Sienanews, 3 febbraio 2019

Come oggi l’inglese, per molti secoli della storia europea il latino è stato lingua sovranazionale, mezzo di comunicazione fra popoli e fra individui, mercanti e politici, intellettuali e scienziati.Su questo tema si tiene all’Università di Siena, al San Niccolò, il convegno su “Global Latin, testi latini d’America e d’Asia fra Medioevo e prima età moderna”, in particolare sulle testimonianze della conoscenza e dell’utilizzo del latino in Cina, Corea e Giappone. Ricerche recenti testimoniano che il latino, per tutto il millennio medievale e per i tre secoli successivi al Rinascimento, è stato occasionalmente lingua di espressione culturale non solo in decine di nazioni europee ma anche in America, Medio Oriente, Estremo Oriente, in parte anche Africa. Attraverso i resoconti di mercanti, esploratori, missionari, soprattutto francescani e gesuiti, centinaia di diari, trattati, lettere e racconti hanno portato alla Cina conoscenze occidentali che le erano poco conosciute come la geometria o la chimica, l’idraulica o la fisica, allo stesso tempo portando in Europa la cultura, soprattutto morale ma anche geografica, zoologica, medica e botanica di Cina e Giappone. Questo patrimonio immenso comincia a essere oggetto di  studi in tutto il mondo e ora anche in Italia, attraverso il progetto digitale Eurasian Latin Archive dell’Università di Siena: dopo la presentazione a Seul un anno fa, l’appuntamento all’Università di Siena riunisce, per iniziativa del Centro di Studi Comparati I Deug-Su, esperti italiani, europei, cinesi, coreani e giapponesi. Il progetto PRIN “Eurasian Latin Archive” è stato cofinanziato dalla Regione Toscana e per la parte elettronica dall’azienda Questit di Siena. 

Quando il latino era come l'inglese ed univa l'Europa all'Oriente

Corriere di Siena, 1 febbraio 2019

Come oggi l'inglese, per molti secoli della storia europea il latino è stato lingua sovranazionale, mezzo di comunicazione fra popoli e fra individui, mercanti e politici, intellettuali e scienziati. Su questo tema si tiene all'Università presso il San Niccolò, il convegno su "Global Latin, testi latini d'America e d'Asia fra Medioevo e prima età moderna", in particolare sulle testimonianze della conoscenza e dell'utilizzo del latino in Cina, Corea e Giappone. L'appuntamento riunisce, per iniziativa del Centro Studi Comprati I Deug-Su, esperti europei, cinesi, coreani e giapponesi.

Incontro sul latino globale all'Università di Siena

il Cittadino online, 30 gennaio 2019

SIENA. Come oggi l’inglese, per molti secoli della storia europea il latino è stato lingua sovranazionale, mezzo di comunicazione fra popoli e fra individui, mercanti e politici, intellettuali e scienziati.

Su questo tema si tiene domani e dopodomani, 31 gennaio e 1 febbraio all’Università di Siena, presso il presidio di San Niccolò, il convegno su “Global Latin, testi latini d’America e d’Asia fra Medioevo e prima età moderna”, in particolare sulle testimonianze della conoscenza e dell’utilizzo del latino in Cina, Corea e Giappone. Ricerche recenti testimoniano che il latino, per tutto il millennio medievale e per i tre secoli successivi al Rinascimento, è stato occasionalmente lingua di espressione culturale non solo in decine di nazioni europee ma anche in America, Medio Oriente, Estremo Oriente, in parte anche Africa. Attraverso i resoconti di mercanti, esploratori, missionari, soprattutto francescani e gesuiti, centinaia di diari, trattati, lettere e racconti hanno portato alla Cina conoscenze occidentali che le erano poco conosciute come la geometria o la chimica, l’idraulica o la fisica, allo stesso tempo portando in Europa la cultura, soprattutto morale ma anche geografica, zoologica, medica e botanica di Cina e Giappone.

Questo patrimonio immenso comincia a essere oggetto di studi in tutto il mondo e ora anche in Italia, attraverso il progetto digitale Eurasian Latin Archive dell’Università di Siena: dopo la presentazione a Seul un anno fa, l’appuntamento all’Università di Siena riunisce, per iniziativa del Centro di Studi Comparati I Deug-Su, esperti italiani, europei, cinesi, coreani e giapponesi. Il progetto PRIN “Eurasian Latin Archive” è stato cofinanziato

dalla Regione Toscana e per la parte elettronica dall’azienda Questit di Siena.